Tavoli di guerra e di pace. 1918. Padova capitale al fronte da Caporetto a Villa Giusti ripropone l’ultimo, fondamentale anno di guerra, conducendo il visitatore dentro le stanze del comando.
La mostra, curata da Marco Mondini, è promossa dal Comune di Padova – Assessorato alla Cultura, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
La prima grande suggestione sono i volti dei caduti padovani e la voce narrante che racconta la città: Padova fu il grande tavolo delle decisioni in cui i poteri forti si confrontavano per l’interesse nazionale, il centro di passaggio delle principali autorità del momento: Cadorna, Diaz, il Re e molte altre figure.
L’elemento conduttore che guida l’intera mostra è rappresentato proprio dal tavolo; il tavolo delle decisioni presenza costante in ciascuna sala con dimensioni importanti, quasi imponenti, e che di volta in volta viene utilizzato come dispositivo a supporto degli apparati e dei contenuti descrittivi, piedistallo per descrivere le uniformi, le divise dei soldati e ancora le armi e gli strumenti di precisione. Reperti bellici, manifesti e restrizioni, mappe e foto testimoniamo il peso della guerra e cosa essa comportò per chi stava al fronte ma anche in città.
Dai piani orizzontali dei tavoli ai piani verticali che alzano lo sguardo dello spettatore verso il cielo e verso le strategie di volo, le imprese di D’Annunzio, i primi bombardamenti dall’alto; i video storici riprodotti in collaborazione con l’Istituto Luce e la Cineteca del Friuli.
Una mostra che porta all’analisi del ruolo di Padova come deus ex machina di riflessioni che cambieranno l’immagine del nostro Paese.